La Pubblica Amministrazione non risarcisce i danni derivati da imprudenza alla guida

Le strade che si sviluppano su tutto il territorio nazionale soffrono spesso di cattiva manutenzione, tanto che buche e insidie sono presenti ovunque.
Spesso tali insidie sono la causa di sinistri stradali o danneggiamenti vari. Basti pensare alle frequenti cadute che vedono protagonisti conducenti di moto e scooter, che mentre transitano lungo un qualunque tratto stradale perdono il controllo del proprio mezzo a causa della deformazioni della carreggiata.

La Corte di Cassazione, dovendo decidere su un caso simile, ha però stabilito che l'esistenza di un comportamento colposo dell'utente danneggiato (ossia conducente che guida senza la normale diligenza necessaria) esclude la responsabilità della Pubblica Amministrazione, ogni volta, appunto, che il comportamento tenuto dal conducente sia idoneo ad interrompere il c.d. nesso eziologico tra la causa che ha determinato il danno e il danno stesso.

Ne deriva che non sorgerà un automatico diritto al risarcimento danni in favore del conducente del veicolo se, questi, non abbia adempiuto a tutte le dovute attività per garantire la sicurezza sulla strada (ad es. se procedeva a velocità non consona ai luoghi, se viaggiava di notte con i fari spenti e altro ...).

Riassumendo, la Corte di Cassazione, sentenza 12 - 30 gennaio 2012, n. 1310, ha stabilito che non spetterà risarcimento danni in favore dei conducenti che non abbiano rispettato le norme del codice della strada, anche se il sinistro è derivato da insidie presenti nel manto stradale( buche o altro).


Studio Legale Roberto Righi

Piazza Agide Fava n. 5
61121 - Pesaro
Tel.: 347.4445105
E.mail: studiolegalerighi@alice.it

Nessun commento:

Posta un commento