Divorzio e assegno di mantenimento


Diritto di famiglia – Mantenimento dell’ex coniuge

Il diritto di famiglia è quella branca del diritto che regola i rapporti inerenti al nucleo familiare e i rapporti scaturenti dalla cessione del rapporto familiare. Riguarda, quindi, gli aspetti della vita tra i coniugi e i loro diritti e doveri nei confronti dei figli.
Di seguito vengono riportati alcuni principi asseriti dalla Corte di Cassazione.
Determinazione del mantenimento
La somma dovuta a titolo di mantenimento può variare da numerosi fattori.
In primo luogo si dovrà considerare il reddito netto dell’obbligato al mantenimento oltre agli ulteriori beni della coppia: mobili ed immobili, beni produttivi, redditi ulteriori …
Il compito del mantenimento è quello di far raggiungere al beneficiario dello stesso mantenimento un simile tenore di vita tenuto durante il matrimonio.
L’obbligato dovrà quindi corrispondere una somma, rapportata al proprio reddito, che permetta all’ex coniuge di godere dello stesso tenore di vita.
Altro elemento determinante è la presenza di figli a carico. L’ex coniuge dovrà in primo luogo pensare al mantenimento della prole e poi a quello dell’ex marito o moglie.
Ulteriore circostanza rilevante è la convivenza more uxorio (ossia avere un compagno o una compagna dopo il divorzio). Qualora il compagno contribuisca al sostentamento della ex moglie ridurrà o potrebbe far cessare lo stato di bisogno del coniuge beneficiario e quindi il mantenimento verrebbe meno.
Il coniuge onerato al mantenimento, dal canto suo, può far valere le proprie ragioni in quanto, come logico e normale, la separazione o il divorzio cagionano un notevole aumento di costi nei confronti del coniuge obbligato ad abbandonare la casa coniugale e corrispondere il mantenimento. L'assegnazione della abitazione alla moglie, ad esempio, può avere come diretta conseguenza la necessità per l’ex marito di andare a vivere in affitto, con notevole aumento di spese.
La giurisprudenza della Cassazione, però, ha raggiunto un compromesso ed ha sancito che si deve tenere conto dello squilibrio derivante da tali conseguenze. Detto squilibrio dovrà essere compensato mediante il versamento di una somma minore in favore del coniuge beneficiario dell'assegno di mantenimento.
Al fine della determinazione del tenore di vita occorre riferirsi alla effettiva disponibilità di acquisto di ogni bene.
Esempio. La signora X moglie del signor Y, percepisce mediamente 15.000,00 € all’anno ma, grazie al reddito ben maggiore del marito ha una disponibilità di spesa per beni personali (vestiti, profumi, cibo, oggetti vari…) di circa 1.200,00. A seguito del divorzio, qualora l’addebito venga posto a carico del marito, la signora X potrà continuare a beneficiare della somma che mensilmente spendeva in precedenza alla separazione o divorzio.

La sentenza 14214/09 emessa dalla Corte di Cassazione, infatti, ha chiarito che "l'accertamento del diritto all'assegno di divorzio va effettuato verificando l'adeguatezza dei mezzi economici a disposizione del richiedente a consentirgli il mantenimento di un tenore di vita analogo a quello goduto in costanza di matrimonio, o che poteva legittimamente e ragionevolmente fondarsi su aspettative maturate nel corso del matrimonio, fissate al momento del divorzio" … "va compiuta tenendo conto delle condizioni dei coniugi, delle ragioni della decisione, del contributo personale ed economico dato da ciascuno alla conduzione familiare ed alla formazione del patrimonio di ognuno e di quello comune, del reddito di entrambi, valutandosi tutti i suddetti elementi anche in rapporto alla durata del matrimonio".
Come ottenere la rimozione o la riduzione dell’assegno di mantenimento in favore della ex moglie
La Suprema Corte di Cassazione ha ribadito che, qualora il marito versi da solo le rate del mutuo della casa coniugale, l’assegno spettante alla moglie deve essere ridotto (Sentenza 15333/10). Legittima, quindi, la riduzione della somma dovuta dal marito alla ex moglie qualora l'ex marito continui a pagare il mutuo della casa coniugale per intero e la casa venga a lei assegnata. Nell’ipotesi di specie la Corte ha confermato la riduzione dell’assegno da 400 a 200 euro.

Per ulteriori informazioni:
Avv. Roberto Righi
Piazza Agide Fava n. 5
Pesaro - Urbino
studiolegalerighi@alice.it
Tel.: 347.4445105

2 commenti:

  1. volevo sapere se con il divorzio mio ex marito puo togliermi l assegno che da gia a mio figlio che non lavora .io guadagno 1.100.00 al mese

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  2. L'obbligo di mantenere i figli prescinde dal matrimonio.
    Suo marito dovrà mantenere suo figlio sia se siete separati sia se siete divorziati e avrebbe dovuto mantenerlo anche se non eravate sposati.
    Tuttavia se suo figlio lavora ed è autosufficiente il padre potrà interrompere il mantenimento.
    Cordialità
    Avv. Roberto Righi

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